Perché cambiare Consulente del Lavoro?

Il Consulente del Lavoro è un partner aziendale, un professionista di riferimento per un’azienda nella gestione del rapporto con i suoi dipendenti. La relazione che si instaura è di tipo fiduciario, per questo nella scelta bisogna fare delle valutazioni personali. 

Ma come? Non c’è una risposta corretta, le variabili da considerare sono diverse. 

La prima cosa da fare è verificare se il professionista è regolarmente iscritto presso l’Ordine dei Consulenti del Lavoro, basta una semplice ricerca online.

Un aspetto importante da considerare, poi, sono le competenze, hard skills e soft skills. Per quanto riguarda le competenze tecniche, quali competenze in diritto del lavoro e legislazione sociale, sono specifiche della professione, competenze professionali senza le quali non potremmo essere Consulenti del Lavoro. Diverso per le soft skills, competenze che si maturano nel tempo e con l’esperienza, oppure possono essere innate, come per esempio la precisione, la flessibilità, la capacità organizzativa e di ascolto, il problem solving. In alcuni casi le soft skills potrebbero influire nel criterio di scelta di un Consulente del Lavoro.

Sicuramente importante è affidarsi ad un professionista sempre aggiornato, il mondo del lavoro è in evoluzione e l’aggiornamento è fondamentale. Ogni Consulente del Lavoro è tenuto all’obbligo della Formazione Continua.

Quindi come sceglierlo? Ognuno di noi ha dei personali criteri di valutazione, non esistono delle caratteristiche ben delineate per scegliere il Consulente del Lavoro. Qualcuno si affida al passaparola, chi preferisce una figura senior e chi una giovane e smart, chi cerca uno studio totalmente digitale chi uno più classico.

Per esempio, chi sceglie me sa che sono molto digitalizzata e di conseguenza lo è anche il mio supporto.

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Perché decidere di cambiare consulente del lavoro?

Le motivazioni possono essere diverse e ogni caso è a sé.  A volte potrebbe non essere ritenuto soddisfacente il lavoro svolto dal professionista, oppure si ricevono risposte non adeguate alle richieste o ancora la poca reattività. Qualcun altro potrebbe soffermarsi sul costo, ma in questo caso va sempre ricordato che il  Consulente del Lavoro è un professionista e come tale ha delle competenze tecniche ben definite. Un professionista offre dei servizi e delle soluzioni che permettono all’azienda di semplificare la gestione e amministrazione del personale e ottimizzare ogni processo in merito, meglio affidarsi a professionisti qualificati anche ad un costo maggiore.

Ogni caso è, quindi, differente e personale. Prima di fare una scelta di questo tipo, il mio consiglio è quello di parlarne apertamente con il Consulente del Lavoro che potrebbe trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze.

Qual è il momento migliore per cambiare Consulente del Lavoro? Generalmente è consigliabile ad inizio anno, dopo aver effettuato i conguagli previdenziali e fiscali,  ma non c’è nessuna controindicazione a farlo in altro periodo dell’anno. 

Come fare per cambiare Consulente del Lavoro?

  • Avvisare il precedente consulente e dare il preavviso nella modalità e nei modi concordati nel mandato professionale e nel contratto stipulato.
  • Inviare tutti i documenti richiesti dal nuovo Consulente del Lavoro (per esempio visura camerale e documento di riconoscimento del datore di lavoro, unilav dei dipendenti, tabulati  TFR al 31/12, modello 770 e CU inviati dal precedente consulente e ogni documentazione utile in possesso del datore di lavoro)

In definitiva, per rispondere alla domanda inziale, non c’è una risposta univoca o una guida alla scelta. Il Consulente del Lavoro migliore è quello più adatto alla vostra attività e alle vostre esigenze. 

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